di Mario STIGLIANO
A seguito di una recente tragedia ambientale, le problematiche legate alle attività subacquee nel mondo “off-shore” sono ritornate alla ribalta. Un ambito lavorativo quello off-shore in cui gli operatori sono sottoposti a forte stress ed i cui errori comportamentali possono determinare eventi dannosi per le persone ed il mare anche a notevole distanza.
Per tutelare la salute degli operatori subacquei e del personale di assistenza, l’UNI ha pubblicato la nuova norma UNI 11366 “Sicurezza e tutela della salute nelle attività subacquee e iperbariche professionali al servizio dell’industria”, un documento che ha necessitato di circa quattro anni di lavoro con il coinvolgimento di aziende, operatori ed istituzioni.
La norma definisce i criteri e le modalità per l’esecuzione di attività subacquee professionali al servizio dell’industria, le caratteristiche delle attrezzature e degli equipaggiamenti utilizzati ed i requisiti di natura professionale che deve possedere il personale coinvolto.
La norma fornisce indicazioni precise sulle modalità per la conduzione di operazioni subacquee: tali operazioni devono essere eseguite esclusivamente da personale qualificato ed esperto; le immersioni subacquee devono seguire precise ed indifferibili operazioni che consentano il monitoraggio ed il contatto costante ed ininterrotto fra l’uomo immerso e la superficie; in caso di emergenza deve essere consentito il ritorno in superficie, o comunque in una situazione di sicurezza, del personale impegnato direttamente nelle immersioni subacquee.
Al capocantiere subacqueo sono affidati i compiti di verificare i requisiti delle attrezzature e degli equipaggiamenti secondo l’attività e la profondità di immersione nonché il controllo delle manutenzioni periodiche.
Infine, le attività di addestramento e formazione per le funzioni lavorative subacquee ed iperbariche costituiscono un elemento indispensabile per preparare alla prevenzione dei rischi derivanti dall’esposizione a pressione e alle specifiche condizioni dell’ambiente subacqueo. Per questo motivo la norma UNI specifica i requisiti generali dei centri di formazione per l’addestramento (che devono tra l’altro operare con un sistema di gestione della qualità conforme alla UNI EN ISO 9001), i requisiti della struttura organizzativa per la gestione in sicurezza dell’addestramento, i requisiti di ammissibilità alle attività di addestramento subacqueo. Per citarne solo alcuni: chi richiede di fare un corso di formazione subacquea iperbarica deve essere sottoposto alle visite mediche e alla prova di funzionalità in ambiente iperbarico (la mancanza del requisito di idoneità medica esclude il richiedente da qualsiasi partecipazione alle attività di formazione).
Safety Focus – Anno IV – Numero 03 – 19 Aprile 2017