di Mario Stigliano
Della tragedia della discoteca di Corinaldo abbiamo letto e sentito qualsiasi cosa, ma una cosa è certa: Sfera Ebbasta non è colpevole.
Sui social e sui media si è perso di vista il focus principale di questa tragedia: la gestione delle emergenze. Si parla solamente del rapper Sfera Ebbasta come il “mandante” della strage.
Perché scaricare tutte le colpe su Sfera Ebbasta? Alla fine è un “cantante” come tanti altri del passato che esalta le droghe. Ma di certo non è il primo a farlo! Sicuramente, non è un buon esempio.
La storia della musica è piena di cantanti per cui la droga è la “chiave” per aprire le porte della percezione per trovare l’illuminazione (che poi si è sempre rilevata una folgorazione per la salute). I Velvet Underground si iniettavano eroina, Bob Dylan fumava erba a Greenwich, i Grateful Dead usavano LSD per citarne alcuni. Gli Articolo 31 nel 1994 hanno “spaccato” con “Ohi Maria” ed i ragazzini nati negli anni ’80 impazzivano per questo gruppo.
Oggi il ragazzo di Cinisello Balsamo con il suo trap esalta lo “sciroppo” (MD) ed i ragazzini impazziscono per lui proprio come accadeva negli anni ’90 per gli Articolo 31 e come accadeva anche per gli altri gruppi degli anni ’60 e ’70.
Qual è la novità? Nessuna, tutti sono attratti dalla “trasgressione” e dall’anticonformismo che questi artisti portano tramite la musica.
Non si può attribuire l’accaduto nemmeno alla trap, genere musicale che parla del disagio vissuto dagli artisti fatto di vita di strada, di criminalità, di disagio delle periferie e di spaccio di droghe.
Che vi piaccio o no, Sfera Ebbasta, è un prodotto di consumo con musica superficiale priva di valori, musica che si può cantare, musica che si può ascoltare, musica che non è un esempio, ma una cosa è certa quello che è accaduto non è dipeso da lui e dai suoi testi!
Safety Focus – Anno V – Numero 9 Speciale – 18 dicembre 2018