di Mario STIGLIANO
Come ho scritto nel libro “Sicurezza Operativa – Come avere un cantiere sicuro e produrre di più” incoraggiare il dialogo sulla sicurezza operativa nei cantieri è un compito che coinvolge tutti, dalle istituzioni alle aziende, dai lavoratori ai progettisti. Molti artisti hanno scelto di dar vita a opere che fossero dei catalizzatori per questa discussione, richiamando l’attenzione sulla necessità di impegnarsi attivamente per evitare di essere complici di tragedie evitabili. Proprio come l’arte ha il potere di plasmare opinioni e spingere al cambiamento, così anche la sicurezza nei cantieri deve essere concepita come un’opera d’arte in evoluzione costante, intessuta con la responsabilità e il rispetto per la vita umana.
Quest’anno il messaggio è stato lanciato dal palco più importante, quello del Festival di Sanremo,palcoscenico storico della musica italiana, si è arricchito di un momento di profonda riflessione sociale grazie all’intervento di Paolo Jannacci, figlio del leggendario Enzo Jannacci, e dello scrittore e narratore Stefano Massini. Con “ L’uomo nel lampo “, un brano inedito che promette di scuotere le coscienze, i due artisti portano all’attenzione del grande pubblico una tematica dolorosa ma necessaria: le morti sul lavoro.
Nel 2023, le vittime di incidenti lavorativi in Italia hanno raggiunto il tragico bilancio di 1485 persone, cifra a cui si aggiungono due ulteriori perdite nelle ultime ore, una a Messina e l’altra in provincia di Padova. Questi numeri, come sottolineato da Massini, non sono solo freddi dati statistici, ma rappresentano esistenze spezzate, famiglie devastate, sogni infranti. “Si dice guadagnare per vivere, ma qui si parla di guadagnare per morire“, ha dichiarato Massini, evidenziando come dietro ogni incidente ci sia spesso una storia di negligenza e mancanza di tutela dei diritti dei lavoratori.
Il brano “L’uomo nel lampo” nasce da questa dolorosa consapevolezza e vuole essere un monito contro l’ipocrisia di una società che troppo spesso chiude gli occhi di fronte alla sofferenza di chi perde la vita in nome del profitto. La canzone racconta la storia di un operaio morto giovane in un’esplosione in fabbrica, che lascia dietro di sé un figlio appena nato. È attraverso le parole di un padre, che parla al proprio figlio da una fotografia posizionata in salotto, che Jannacci e Massini trasmettono il loro potente messaggio.
Paolo Jannacci, con la sua esperienza musicale, sottolinea l’importanza di affrontare temi così importanti “in punta di piedi”, con la sensibilità che solo l’arte può offrire. “Non sono qui per fare proclami ma per raccontare quello che un artista dovrebbe suggerire“, ha affermato, rimarcando il ruolo dell’artista come testimone e narratore di realtà spesso ignorate.
Il sodalizio artistico tra Jannacci e Massini non è nuovo. Già protagonisti dello spettacolo teatrale “Storie”, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, hanno toccato i cuori di molti attraverso le loro narrazioni che intrecciano musica e parola, storia e attualità. La loro presenza a Sanremo, quindi, non è solo un’occasione per portare alla luce una questione di stringente attualità, ma anche per celebrare il potere dell’arte di generare dialogo, consapevolezza e, si spera, cambiamento.
Con “L’uomo nel lampo”, Paolo Jannacci e Stefano Massini si fanno portavoce di tutte quelle voci che non possono più essere ascoltate, di quelle vite spezzate in nome di una logica produttiva che troppo spesso dimentica il valore supremo della vita umana. La loro performance a Sanremo è stato un momento di grande emozione artistica, ma anche un importante spunto di riflessione per tutti, nella speranza che la musica possa davvero contribuire a rendere il mondo un posto migliore, più giusto e più sicuro per chi lavora.
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Safety Focus – Anno XI – Numero 2 – 9 febbraio 2024