di Mario Stigliano
La petroliera Haven, il relitto più grande del Mediterraneo adagiato sul fondale di Arezzano (GE), è diventata una delle mete principali per i subacquei, sia per le dimensioni dello scafo – lungo 344 metri – che per la ricca e variegata fauna marina.
Le cause dell’affondamento, la morte di cinque componenti dell’equipaggio e lo sversamento in mare di migliaia di tonnellate di petrolio, sono quasi passati in secondo piano per la frequenza di incidenti subacquei. Dal 1991 si sono registrati 9 incidenti mortali e 20 incidenti gravi ai subacquei.
Maledizione o mancato risk assessment?
La Norma ISO 24803:2007 “Recreational diving service – Requirements for recreational scuba diving service providers” introduce il concetto di valutazione dei rischi per le immersion ricreative.
Al p.to 3.10 della Norma è riportata la definizione di Risk Assessment: individuazione dei possibili rischi e dei subacquei esposti, la probabilità, il danno e le misure di controllo applicabili.
Al p.to 4.2 è specificato che il Diving deve effettuare prima di ogni immersione la valutazione dei rischi ed adotto procedure per assicurare che tutti i rischi siano sotto controllo per quanto ragionevolmente possibile.
Devono essere valutati i seguenti fattori, considerando le capacità subacquee ed i brevetti dei partecipanti:
- condizioni meteo-marine (es. corrente, azione delle onde);
- profondità;
- visibilità subacquea;
- sospensione;
- modalità di ingresso / uscita dall’acqua;
- divieti ed ordinanze vigenti sul punto di immersione;
- idoneità del sito per le attività programmate;
- piano di emergenza.
Dall’analisi degli incidenti accaduti la Capitaneria di Porto di Genova ha deciso di emettere un’Ordinanza che cambierà completamente le regole delle immersioni sulla Haven.
La novità dell’Ordinanza, non ancora pubblicata, riguarda il maggior coinvolgimento dei Diving Center sui temi della sicurezza e dei controlli con l’introduzione di due categorie di immersioni:
- ricreative fino a 40 metri;
- tecniche oltre i 40 metri.
Nella tabella seguente sono riportati le principali prescrizioni della nuova Ordinanza:
Ricreative – Fino a 40 metri | Tecniche – Oltre i 40 metri | |
Certificato medico |
Non previsto |
Obbligatorio (non agonistico) |
Rapporto guide-subacquei |
1 : 4 |
1 : 3 |
Numero massimo di sub per Diving |
24 per volta |
24 per volta |
Autocertificazione dei subacquei | Non prevista | Per ogni sub relativa all’equipaggiamento, la conformità dei gas delle bombole e la corrispondenza al piano di immersione |
Vidimazione del Diving |
Non prevista |
L’autocertificazione deve essere vidimata dal Diving o associazione di supporto |
Verifica condizioni meteo-marine |
Verifica idoneità a carico del conduttore dell’immersione |
Verifica idoneità a carico del conduttore dell’immersione |
Le grandi novità riguardano principalmente le immersioni tecniche, con l’introduzione dell’autocertificazione dei subacquei relativa all’equipaggiamento utilizzato ed alla conformità delle miscele respiratorie con il piano di immersione.
Tale autocertificazione dovrà essere vidimata dal Diving / Associazione di supporto, con una ricaduta dal punto di vista giuridico per il controllo delle attrezzature, delle miscele, della qualità dell’aria e del piano di immersione.
Fotografia fonte: www.bollatesub.it
Safety Focus – Anno II – Numero 10 – 4 Luglio 2015