di Mario STIGLIANO
Mentre tutti parlano della Riforma del Lavoro e del Jobs act, abbiamo perso di vista il “contratto matrimoniale”. Non è quello che a cui state pensando, bensì quello che è emerso in un gruppo Facebook di cui riportiamo un estratto dei commenti.
Mr. N – Buon giorno, qualcusa sa dire se, in un’attività commerciale in cui il solo e unito titolare è aiutato dal coniuge e fratello, senza alcun contratto, a quali adempimenti dovrebbe sottostare ai fini della sicurezza (tussl 81/08) ? in tal caso è sufficiente solamente l’osservanza dell’art.21 ? grazie.
R: Che tipo di società è? Come sono inquadrati i parenti?
Mr. N: … ditta individuale… imbianchino… ed i parenti aiutano a svolgere le varie attività…, in sede e, quando capita, anche fuori sede…
R: Coadiuvanti o cos’altro questi parenti? Diversamente sarebbero in nero
Mr. N: …mchhè nero… credo che la domanda è più che chiara…, chiudi la finestra del nero…
Mr. N: … e quant’altri avranno voglia di rispondere…, vi prego, cercate di non girare intorno o di trovare il “pelo nell’uovo”…, diversamente, vi prego ancora… astenetevi… perchè ne va della credibilità e serietà non solo di chi posta, ma anche della pagina su cui si posta…, scusate, ma questo è il mio modo di pensare, e ringrazio chi avrà voglia di affrontare il tema con professionalità.
R: Non è così semplice: potrebbe essere che sia un’impresa familiare con solo coadiuvanti familiari a cui si applica il solo art. 21; stessa situazione in assenza di vincolo di subordinazione tra le parti. Qualsiasi altra situazione ricade sull’applicazione completa del D.Lgs. 81/08. La cosa richiede approfondimenti sulla realtà dei fatti difficilmente raggiungibile in una discussione su un post.
Mr. N: …, scusa, ma se ho precisato che non vi è alcun contratto e quindi alcun rapporto di subordinazione, il titolare (ditta individuale) è aiutato dalla sorella e dalla mogli… che cos’altro c’è da vedere, capire ed approfondire ?
R: Senza alcun contratto in che senso? Che danno una mano per amore e senso fraterno?
Se così è come puoi pensare di sistemare la questione 81/08 senza prima passare da una qualsivoglia forma di regolarizzazione del rapporto? Se uno si fa male, cosa dici? “Si, era al nero, ma gli ho fatto la formazione”?
Mr. N: … in tutte le attività artigianali svolte dall’unico titolare aiutato dal coniuge… credi che necessiti obbligatoriamente di un “contratto”… (al di là del matrimonio)?
Il Matrimonio ha qualcosa che possiamo riportare nel mondo del lavoro e della sicurezza?
Cos’è il Matrimonio? Mi piace definirlo con le parole di un amico “il matrimonio è una forma di contratto basato su due sentimenti: la fiducia e l’amore. Non ci può essere il secondo se manca il primo oppure se decade come nel caso di un tradimento”.
E sul lavoro?
Il Datore di Lavoro si fida del lavoratore e lo fa formandolo, affidandogli compiti, ruoli ed attività delicate.
Il lavoratore si fida del Datore di Lavoro e lo fa lavorando negli interessi dell’azienda e seguendo le istruzioni impartite.
Allora è Amore? Si!
E’ un amore nascosto perché sul lavoro abbiamo paura di mostrare il nostro lato romantico, soprattutto se lavoriamo in fabbrica o in un cantiere. Eppure ogni giorno il Datore di Lavoro esprime il suo amore tutelando la salute e sicurezza dei lavoratori. Lo fanno anche i lavoratori applicando le procedure e le norme in materia di salute e sicurezza, dando dei consigli agli altri colleghi …
Allora il “Contratto matrimoniale” del post Facebook è applicabile per la tutela della salute e sicurezza del lavoratore, ma ha un presupposto aggiuntivo, quello di una copertura assicurativa e di una formalizzazione per renderlo efficace. Il nostro Sindaco ed il nostro Parroco sono l’INAIL e l’INPS.
Safety Focus – Anno III – Numero 7 – 15 Giugno 2016