di Silvia Nutini e Alessia Boldrini
Non solo l’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose ha fatto tremare l’organizzazione di EXPO; anche l’interrogativo legato ai rischi per la sicurezza sul lavoro delle centinaia di operai nei cantieri ha suscitato polemiche. A causa dei ritardi nell’allestimento dei saloni dell’esposizione universale e degli edifici di nuova progettazione, si è dovuto riflettere seriamente sul rischio di incidenti sul lavoro. Causa? I ritmi di lavoro frenetici e le condizioni economiche, come denunciato, spesso in deroga ai contratti collettivi di lavoro.
Le stime preoccupanti
Con riguardo al tema della sicurezza e dei mezzi di protezione e prevenzione degli incidenti, si era espresso l’INAIL nel 2011, che aveva fatto una stima inquietante: vista la dimensione dei lavori ed il numero degli appalti, in assenza di un progetto adeguato di prevenzione, si sarebbero potuti verificare ben 20.000 infortuni di cui 40 mortali. Intanto ASL vigila sui cantieri per mezzo del Servizio PSAL, attivo dal 2012, in cooperazione con ASL MI 1; questa effettua attività di prevenzione e controllo nei cantieri e nelle opere collegate, in coordinamento con la Polizia di Milano, la Direzione Territoriale del lavoro nonché con la Direzione Investigativa Antimafia. Secondo il documento redatto dalla ASL di Milano, “Fenomeno Infortunistico in EXPO 2015”, il rischio deriverebbe dalla molteplicità di fasi di lavorazione contemporanee nei cantieri EXPO e dalla compresenza di molti lavoratori vista la vastità del cantiere, con ostacoli alla stima dei tassi di incidenza.
I dati reali
Il risultato calcolato con riguardo al numero di infortuni, dall’apertura del cantiere al 31.03.2015, è stato di 111 infortuni, di cui oltre la metà lievi.
Sulla natura, oltre 1/3 hanno coinvolto gli arti superiori e si è trattato perlopiù di contusioni o distorsioni, ma anche amputazioni. Gli incidenti così riportati sono avvenuti principalmente a causa di movimenti non coordinati del lavoratore (26) e cadute (24) che hanno causato urti e pertanto contusioni e distorsioni; anche le cadute di pesi e le cosiddette “proiezioni di solidi” hanno causato rispettivamente 15 e 5 infortuni, questi perlopiù dovuti a contatti col materiale di lavorazione (es. polveri).
Invece l’incidente generalmente più frequente nei cantieri, ovvero la caduta dall’alto, è stata contenuta (14 infortuni, cui va aggiunto però quello mortale di un giovane operaio albanese nell’aprile 2015); l’ASL attribuisce le cause al cedimento delle strutture di prevenzione e protezione. Tuttavia bisogna precisare che nell’unico caso mortale, Klodian Elezi, 21 anni, stava lavorando su un’impalcatura alla realizzazione del casello di Pessano con Bornago, quando ha perso l’equilibrio ed è caduto. Pare non indossasse alcuna imbracatura e che mancassero misure di protezione, come ha spiegato Antonio Lareno, responsabile EXPO della CGIL di Milano, che imputa “gravi responsabilità” al vincitore dell’appalto ed alla ditta che aveva in subappalto i lavori. È persino emerso che il giovane, inquadrato come operaio di primo livello, non avrebbe potuto effettuare quel tipo di operazioni in quota.
Infine, rispettivamente 7 e 6 sono stati gli infortunati a causa di eccessivo sforzo e quelli dovuti all’utilizzazione errata di strumenti ed attrezzature quali il trapano e la sega circolare.
Il mistero del cancello abusivo
La stampa (Corriere della Sera 27.04.2015) ha parlato di un cancello di accesso aperto e privo di guardiani, scoperto pochi giorni prima dell’inaugurazione dell’esposizione, da cui sarebbero transitati lavoratori abusivi, sforniti del regolare badge per l’accesso ai cantieri; se accertato, questo supposto impiego di risorse non in regola andrebbe a complicare ulteriormente i controlli degli ispettori e la stima degli incidenti. Comunque EXPO Spa avrebbe precisato con una nota che si trattava di un ingresso temporaneo e presidiato 24 ore su 24.
In definitiva, anche ora che i cancelli di EXPO sono aperti anche ai visitatori, non può dirsi scongiurato il pericolo per la sicurezza dei lavoratori; oltre al fatto che i lavori proseguono in alcuni cantieri, si devono considerare i lavori in corso nelle mostre temporanee, l’organizzazione degli eventi, il “Fuori EXPO” ed i saloni collegati.
La scheda dell’ASL sul fenomeno infortunistico a EXPO 2015 è consultabile su
http://www.asl.milano.it/ITA/Default.aspx?SEZ=2&PAG=74&NOT=6220
Safety Focus – Anno II – Numero 08 – 4 Giugno 2015