La Sentenza del TAR Lazio crea un precedente significativo per la trasparenza nelle ispezioni
di Mario Stigliano
Il TAR del Lazio, con la sentenza n. 01425/2023, ha emesso un’importante decisione che stabilisce il diritto di accesso alle dichiarazioni rese dai lavoratori durante le ispezioni condotte dagli organi di vigilanza. Questa pronuncia rappresenta un momento cruciale per la tutela della trasparenza nei procedimenti ispettivi e rafforza il diritto di difesa dei soggetti coinvolti.
Il contesto della controversia
La causa trae origine da una richiesta avanzata da un’azienda di ottenere accesso alle dichiarazioni rilasciate dai propri dipendenti durante un’ispezione. L’azienda sosteneva che tali dichiarazioni fossero fondamentali per poter esercitare pienamente il proprio diritto di difesa, in particolare in relazione alle contestazioni mosse dall’organo di vigilanza. Tuttavia, l’accesso a questi documenti era stato inizialmente negato, con la motivazione che tali dichiarazioni costituissero atti interni del procedimento ispettivo, non accessibili ai soggetti esterni.
Le motivazioni della sentenza
Il TAR Lazio ha ribaltato la decisione iniziale, riconoscendo che le dichiarazioni rese dai lavoratori durante le ispezioni non possono essere considerate meri atti interni, ma documenti rilevanti ai fini dell’esercizio del diritto di difesa da parte dell’azienda. Il tribunale ha sottolineato che l’accesso agli atti è un diritto fondamentale, garantito sia dalla normativa nazionale che da quella europea, e che la sua limitazione può avvenire solo in presenza di specifiche ragioni giuridiche, che in questo caso non erano state adeguatamente motivate dall’amministrazione.
Le implicazioni della sentenza
Questa sentenza segna un passo avanti nella tutela dei diritti delle aziende e nella trasparenza dei procedimenti ispettivi. Stabilendo il diritto di accesso alle dichiarazioni dei lavoratori, il TAR ha chiarito che l’equilibrio tra il potere ispettivo dello Stato e il diritto di difesa dei soggetti controllati deve essere garantito. Questa decisione potrebbe aprire la strada a nuove interpretazioni in merito all’accessibilità degli atti amministrativi, con possibili ripercussioni su future controversie in materia.
La sentenza del TAR Lazio n. 01425/2023 riveste un’importanza cruciale per datori di lavoro, dirigenti e Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) in quanto stabilisce un principio chiave per la tutela dei loro diritti. La possibilità di accedere alle dichiarazioni dei lavoratori rese durante le ispezioni non è solo una questione di trasparenza, ma rappresenta un elemento fondamentale per poter esercitare pienamente il diritto di difesa in caso di contestazioni riguardanti violazioni in materia di sicurezza sul lavoro.
In un contesto in cui le normative sulla sicurezza sono sempre più stringenti e le responsabilità dei soggetti apicali aziendali sempre più estese, avere accesso alle informazioni raccolte dagli ispettori diventa essenziale per preparare una difesa efficace. Questa sentenza del TAR contribuisce a riequilibrare il rapporto tra gli organi di vigilanza e le aziende, garantendo che quest’ultime possano difendersi adeguatamente contro eventuali accuse. Datori di lavoro, dirigenti e RSPP dovrebbero quindi considerare questa sentenza come un importante strumento di protezione dei propri diritti.
Safety Focus – Anno XI – Numero 20 – 10 agosto 2024